23/05/07

Il mercato

"Scusi? Quanto vengono le mele al chilo?". Frase banale ma ancora molto usata al mercato, già, quel mercato che resiste nonostante l'evoluzione, l'O.G.M. e la spesa via internet. Chissà se anche nella musica può esistere una cosa simile? Facciamo qualche passo indietro...Una volta i giovani squattrinati facevano la fila davanti ai juke-box per ascoltare canzoni uscite da mesi. Poi arrivarono le radio libere, gli stereo, le cassette, le hit parade, i videoclip, MTV e i famigerati CD. La Sony prima inventa il masterizzatore e poi si batte contro la pirateria, che da sempre è la spina nel fianco delle case discografiche. Eppure qualche artista deve parte del suo successo anche alla pirateria! Arrivano i telefonini e internet, nasce il mercato delle suonerie e la condivisione in rete di file MP3. E siamo a oggi...
Ultimamente ho avuto occasione di sentire il parere di Roberto Rossi, il n.1 della major discografica Sony Italia. Con un pò di rammarico ha spiegato che il mercato musicale che oggi fa i "numeri" (ovvero i SOLDI) è quello delle suonerie: 30 secondi di ritornello da ascoltare dentro un telefonino. I maggiori acquirenti di questo mercato sono gli adolscenti che usano le paghette dei genitori (tra i 40 e i 50 anni) per manterensi il cellulare, quegli stessi adolescenti che oggi mettono i propri filmati su YouTube e ogni 2 giorni sono sotto inchiesta in qualche telegiornale per violenze, molestie, alcool e droga... Non fraintendetemi, non ho niente contro gli adolescenti di oggi e poi, questo è un altro argomento; mi baso semplicemente sui fatti principali e li analizzo.
Dall'analisi di tutto ciò si evince che: a tenere in piedi l'industria discografica sono ancora i giovani di 30 anni fa che prima spendevano i propri risparmi in juke-box, dischi e cassette, mentre oggi danno la paghetta ai propri figli per scaricare suonerie per il telefonino!
Bisogna avere più rispetto per i 40enni di oggi.

- Biko

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